Antropocene: il tallone d’Achille svelato (pt1)
A cura di Piero Pala
Giovedi 22 Luglio 2021
ore 20.00 cocktail analcolico
20.45 introduzione e proiezione
Centro Diurno San Paolo
Viale Giustiniano Imperatore 45, Roma
La vulnerabilità del pianeta Terra – la casa in cui viviamo, l’ordine fisico del mondo – che è la base della nostra esperienza quotidiana, oramai affligge soltanto i fantasmi dell’immaginazione? O forse questo eccezionale dominio/impatto dell’uomo sull’ambiente oggigiorno allarma anche la razionalità industriosa del genere umano. Progresso e decrescita (lo sviluppo sostenibile del capitalismo verde), termini abusati fino all’inverosimile, sono merci della stessa conoscenza scientifica separata. In primis il rispetto della natura non-umana (l’ambiente vitale) implica un obbligazione morale non-antropocentrica. Inoltre l’alterità, l’impersonale che in parte è gia dentro di noi (la médiation du symbolique, Jacques Lacan) ci prospetta l’abbraccio con tutte le creature non-umane, come seppe bene San Francesco. In questa prima serie di proiezioni filmiche si è cercata una inerenza non priva di paradossi, mostrando due esempi di attiva e reattiva attitudine alla Vita/Bios (Giorgio Agamben). Nel primo film, Alone in the Wilderness, Richard Proenneke sperimenta in solitudine la vita nelle terre selvagge costruendosi con le proprie mani una baita di legno mentre nel secondo cortometraggio, I_am_NPC F43, Michele Böhm reagisce all’inumana paura del contagio manifestando disturbi dell’adattamento alle misure precauzionali sanitarie per fronteggiare l’emergenza coronavirus rivendicando un articolata trama di legami sociali.
“Amo lavorare per riscaldarmi. Non uso termosifoni o schiaccio pulsanti di un termostato, io uso grandi strumenti come asce e seghe, e mentre mi riscaldo ottengo anche l’appetito necessario per farmi sembrare cucina da chef anche quel poco che questa terra può dare.”
Richard ‘Dick’ Proenneke, Sam Keit
Da solo nelle terre selvagge, 1973/2020,
traduzione Carlo Branchini, Piano B Edizioni
Un mondo vinto per la tecnica
È perduto per la libertà
Georges bernanos, La France contre les robots, 1944/47
“Un uomo senza volto è necessariamente solo”
Giorgio Agamben Il volto e la morte
(Testo pubblicato sulla «Neue Zürcher Zeitung», 30 aprile 2021)
Richard Proenneke, Alone in the Wilderness
US, 2004, 60 min.
Dick Proenneke, andato in pensione all’età di 50 anni, nel 1967 decise di costruirsi una baita sulle sponde del Twin Lakes, in Alaska. La prima estate girovagò per individuare il migliore posto per costruirla e iniziò a tagliare e piallare il legname di cui aveva bisogno. L’estate successiva fece ritorno al sito prescelto e finì la baita, dove visse per oltre 30 anni. Dick filmò le sue stesse esperienze e avventure dimostrando che per sopravvivere nella natura selvaggia bisogna sapersi adattare e adoperarsi per contrastare le insidie che contraddistinguono un simile ambiente.
Anteprima italiana
Si ringraziano:
Bob Swerer Productions, Piano B Edizioni.
Durante le proiezioni sarà in vendita:
Richard Proenneke Sam Keith “Da solo nelle terre selvagge” 2020
288 pagine, Piano B Edizioni, 15.1 x 2.5 x 20.8 cm, 20,00 €
Michele Böhm, I_am_NPC F43
2020, ITA, HD, colore, sonoro, 20’35’’ min.
Benvenuti oltre il distopico Todo modo, personaggio non giocante a rapporto!
Anteprima mondiale
Si ringrazia Michele Böhm
https://www.complusevents.com/italian-experimental-cinema-v-1-08-2/
Si ringrazia , Il Mosaico Societa’ Cooperativa Sociale
proiezioni all’aperto ad ingresso gratuito