3 film di Nino Pezzella in 16mm
Sabato 12 settembre 2015 alle ore 18:00 presso il pub Jolly Roger 2 continua il secondo ciclo di proiezioni a cura di Piero Pala di film presenti nell’archivio della Complus Events.
Il programma della serata si articola su 3 film di Nino Pezzella. Questi lavori introducono in maniera esemplare lo sguardo dell’artista italo/tedesco su alcuni microcosmi etnografici e sociali registrati su pellicola 16mm a seguito di una intensa ed empatica immersione in essi.
Il montaggio filmico effettuato attraverso procedure strutturali denota una pratica cinematografica come forma di conoscenza.
Le proiezioni in 16mm per gentile autorizzazione dell’autore sono a ingresso gratuito.
Nino Pezzella
Zum briefkasten, 1989, 16mm, colore, sonoro, 17 min.
L’opera prima di Nino Pezzella Zum Briefkasten presenta già tutti i temi che caratterizzano l’intero percorso artistico del regista-pittore italiano attivo in Germania. I mezzi formali adottati da Pezzella per esprimere le sue ossessioni e le sue emozioni rivelano, in questo suo esordio, il loro lato più acerbo; ma, proprio in virtù di ciò, essi portano sullo schermo un surplus estetico di un’autenticità e un’immediatezza miracolose. Francoforte sul Meno, fine anni ’80 dello scorso millennio: Zum Briefkasten (Alla cassetta postale) è una bettola gestita da un italiano nel quartiere della stazione centrale, nei pressi della posta. Il locale cadente e malridotto, come la cinepresa con stoica pietas mostra, è il microcosmo di una comunità multietnica. Il cinema di Nino Pezzella si manifesta sin da questa prima prova come una felice fusione di documento della vita delle persone anonime e creazione estetica autonoma. (Gaetano Biccari)
MIA ZIA, 1989, 16mm, colore, sonoro, 1’30’’x 1’30’’
Le mani di una donna in procinto di pulire dei pesci. Questi punti di vista; una processione pasquale, il mare, un paesaggio addomesticato – culturali e profani -, montati ad un ritmo prosodico dischiudono possibilità di associazioni e dimensioni metafisiche, ricercando nuovi mezzi di espressione filmica. Grazie al montaggio che crea un legame intenso tra l’immagine e il suono, Pezzella dona al film un tensione sostenuta, e la struttura di questo lavoro è collegata alla musica. Siamo di fronte ad un cortometraggio di grande intensità.
COCULLO, ITA, 2006, 16mm, colore, sonoro, 30 min.
Si tratta da un lato di un confronto tra l’arte ed il cinema e dall’altro di un culto religioso incentrato attorno al serpente, che risale ai tempi storici. A Cocullo, un piccolo villaggio Abruzzese, nel cuore dell’Italia, ogni anno in maggio, la statua di San Domenico è portata dentro le viuzze nel corso di una processione solenne. Serpenti vivi, appena usciti dal loro sonno invernale, si avvolgono tutto attorno alla statua (…) la processione si conclude sotto il frastuono dei petardi ed il suono delle campane. I serpenti sono in seguito rimessi in libertà. La bellezza di questa festa è anche incrementata dalla preparazione di diverse specialità culinarie (…) il film mostra, inoltre, i recenti interventi artificiali dell’uomo sulla natura, che modificano costantemente questo paesaggio arido. Così la costruzione di un’ampia autostrada che costeggia il lato della montagna come un serpente gigante, la cui la presenza “ha liberato” il villaggio da un isolamento secolare che, alla fine, aveva permesso a questo culto di esistere. Questa situazione ha comportato, tra l’altro, la comparsa del turismo con tutte le sue conseguenze.
Si ringrazia Nino Pezzella
Jolly Roger 2
via degli anamari, 28, (San Lorenzo) Roma
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